Una chiesa autentica, non è per uomini fantocci: M. Felice, A. Domenico, B. Arturo, A. Angelo

Se non ci fossero i fantocci in tutte la realtà, da quella sociale a quella politica e religiosa non esisterebbe il tocco finale di un buon copione e di una buona sceneggiatura. Gli uominifantoccio affollano la storia. E tra i personaggi Erode e Pilato sono delle fantastiche rappresentazioni di questa postura mentale, dellʼuomo fantoccio.. ne ho conosciuti tanti, che mai avrebbero dovuto occupare posti di comando. Le personalità dei fantocci sono elette da altri fantocci e sono posti nei luoghi del potere in modo da potersi sostenere a vicenda nella loro esaltazione, e “idolatrizzazione”. Ricordo: M. Felice, A. Domenico, B. Arturo, A. Angelo. Li ho conosciuti bene, un intreccio da copione di uomini fantocci. Le personalità degli uomini fantoccio sono molto articolate e disarticolate: esterno impeccabile, composti, leggiadri come libellule ma dentro hanno guerra e ostilità, sono generatori di conflitti, non sanno scegliere ma fanno scegliere, fanno scelte di pancia e pelviche. Sono uomini carnali, leziosi, oscillano tra purezza e gentilezza ma dentro nutrono cattive intenzioni. Si nascondono quando devono fare del male, dietro a qualcuno che reputano forte. Si nascondono dietro ai fantocci che li accerchiano e di cui decide di circondarsi. Non fa del male con le proprie mani, non sporca la sua anima ritenuta da sé “casta”, ma fa sporcare ed esporre i suoi fantocci. Sono fondamentalmente cattivi nelle intenzioni ma devono apparire buoni. Si coalizzano, si imbruttiscono: ciò che al fantoccio preme è essere vincitore in modo da potersi auto osannare ed autoesaltarsi. Sul lavoro sono uomini e donne molto pericolosi perché sono intrisi della più becera irrazionalità. Amano distruggere persone, progetti, cose e non fanno eccezione. Intorno a loro vogliono persone incompetenti, asservite ma pronte ad osannarli e ad elogiarli. Ne ho incontrati tanti sul mondo del lavoro. Quanto più “sono” e gestiscono un potere tanto più sono fantocci. La loro è unʼorgia di violenza glorificata e mettono tagliole pur di togliersi chiunque possa disturbare la loro finta quiete. Fomentano i sottoposti contro la persona che vogliono fare fuori; sono fantocci ma sono spietati e sadici e possono anche indossare una talare per coprire le loro nefandezze. Se hanno una mitra sul capo decretano sentenze di morte e di esclusione ma si affratellano. È il sale del loro nutrimento. Non sale della terra, ma sale da buttare sulle ferite incuranti di tutto. Aggrediscono ed umiliano con dolcezza. Picchiano duro ma lo fanno sempre per il bene della persona senza mai far trasparire che ricercano il loro interesse e che non vogliono essere disturbati. Ciò che non si vede e di cui ci si sbarazza, non disturba. Ingannano e tradiscono, seducono e manipolano. Sono le personalità degli uomini fantoccio, dei così detti “duri-puri”: loro sono il bene, tutto il resto sono il male. La chiesa è piena di queste personalità che, sullʼaltare del proprio ego, sacrificano persone. Ed è davvero un peccato mortale. Il fantoccio è una figura dai tratti alterati e grotteschi, è la rappresentazione della figura umana articolabile. Si dice fantoccio, in senso figurato, di uomo privo di volontà propria, succube dellʼaltrui autorità ed iniziativa. Si dice anche di governo fantoccio, riferito allʼautorità a cui manca il senso di responsabilità, la direttiva sul piano politico e morale, che manca di linea, di condotta, comportamento e di regole. Governo fantoccio, nominale, che è in realtà uno strumento nelle mani degli altri, manovrato dagli altri. Sempre figurativamente, il fantoccio è una persona inetta, priva di autonoma volontà, che non ha autorità ma che occupa uno spazio di governo, pur non essendo uomo di governo e che, non avendo una autorità propria, è manovrato dal governo di altri. La storia è piena di re fantocci, di uomini religiosi fantocci, ad ogni ordine e grado. Uomini che hanno ceduto il passo a chi li circondava, e normalmente, un lʼuomofantoccio segue le indicazioni per paura di perdere lʼatto celebrativo del suo “circondario” e li asseconda in tutto; compiace in tutti i modi, così da essere esaltato dalle persone di cui è circondato. Più viene esaltato dai suoi sottoposti che hanno potere su di lui e, più si esalta. Gli uomini che si identificano con il modello-fantoccio tengono tutto sotto controllo, autoescludono affettività ed emotività e, hanno perso il contatto con la propria forza virile e con il proprio potere interiore.

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Biografia

Esercita la professione di psicoterapeuta prevalentemente presso il Centro Di Psicoterapia e Analisi Esistenziale di Acerra del quale è fondatore e Presidente e dal 1975 esercita l’attività con persone con problematiche Intellettive, relazionali e comunicative. Opera in ambito Individuale, di Coppia e di Gruppo. E’ autore, …