Vuoto esistenziale tra Conformismo e Totalitarismo

Viktor Frankl, nella particolare prospettiva terapeutica dell’Analisi Esistenziale, afferma: “Diversamente dall’animale, l’uomo non ha impulsi e istinti che gli dicano automaticamente tutto ciò che deve fare; inoltre contrariamente all’uomo di ieri,  l’uomo di  oggi non ha più tradizioni che gli indichino ciò che dovrebbe fare. Orbene, non sapendo ciò che deve e  tanto meno ciò che dovrebbe fare, molto spesso non  saprà più neanche  ciò che in fondo vuole. In tal modo desidera solo ciò che gli altri fanno – conformismo – oppure fa ciò che gli altri vogliono che  egli faccia – totalitarismo – Tra le molte cose incomprensibili ed irrazionali che sembrano invadere la vita delle persone non possiamo ignorare il conformismo ed il totalitarismo, quale forme di inesorabile scacco umano e di rassegnazione passiva agli eventi”.

Due espressioni umane, totalitarismo e conformismo che influenzano e minacciano il modo in cui   l’uomo percepisce  se stesso, espressioni che mettono in dubbio la comprensione di se stessi, al punto tale da rinunciare a se stessi, pur di aderire acriticamente a queste forme di pensiero.  Inseguire queste modalità di pensiero nella propria esistenza  e farle proprie è  davvero una Passione Inutile. Si inseguono fantasie e sogni altrui, si inseguono le follie di una massa informe e ad essa ci si piega, ci si assoggetta. Si insegue per paura qualcuno o qualcosa pur di conformarsi alla massa, per timore di essere esclusi dal giro, ci si sottomette al pensiero dominante, ci si inginocchia a ciò che politicamente e socialmente è ritenuto corretto. Possiamo affermare e dire ci si riempie la vita di passioni inutili, si inseguono i passatempi del pensiero di chi comanda e ci si lascia addomesticare la mente dal potente di turno. Due modalità regolate letteralmente dal potere, dalla voglia di potere, dal delirio del potere. Ed ad un potere ci si sottomette obbedientemente e ciecamente. Infatti per Frankl  -la nevrosi Noogena “si  radica in conflitti interiori, in problemi di coscienza, in collisioni di valori, in una frustrazione conseguente alla chiara sensazione di una esistenza vuota, senza alcun rilievo degno di significato”.

Dal Conformismo e dal totalitarismo, nascono e si diffondono come un’epidemia pregiudizi sociali, culturali e religiosi che fomentano  aggressività e rabbia di un gruppo contro un altro, di una fede contro un’altra, di un’ideologia contro un’altra. Si è sempre contro qualcuno e non si lotta per qualcosa o per qualcuno. “l’aggressività viene fomentata dalla frustrazione della volontà di significato,  dalla frustrazione esistenziale e dal sempre insorgente senso di vuoto e di assenza di significato”. 

dove andare! Chi si accontenta di piccoli comfort e di sicurezze illusorie mette facilmente in mano la propria libertà nelle mani altrui. Ci si piega all’altrui potere con gesto di estrema devozione, ci si prostra davanti  ai politici di turno, ai guru e maestri abdicando del tutto alla propria autonomia. E mentre gli altri dispensano tante belle idee sul fare e sul da farsi rinunciamo all’unica libertà di realizzare la nostra esistenza umana in azioni , scelte e decisioni che  ci appartengono. Azioni, scelte e decisioni che mai possiamo noleggiare da altri o delegare ad altri per quanto autorevoli essi siano per il mondo della società  civile, politica e religiosa. Ci sembra opportuno uscire dal proprio mondo di confusione e di perplessità se non vogliamo che altri continuino a prendere decisioni per noi e senza di noi. E ciò non è una vita possibile, è passione inutile, non è la tua vita, né una vita vissuta, né una vita espressa in pienezza, non si vive, si sopravvive e si vive appena, si è anestetizzati a declinare un tempo non nostro, ma a ritmare un tempo vissuto da ciò che gli altri vogliono che tu facessi, un tempo scandito sul tempo altrui non sarà mai il tuo tempo ma il tempo del  conformismo e del totalitarismo. Un  tempo inutile rende la vita destituita di senso e si vive poco e male, si vive poco e si riceve niente. Dalla vita possiamo ottenere molto di più se riuscissimo ad utilizzare il potenziale inutilizzato 

Dicevamo che l’uomo realizza la propria  esistenza nell’azione ed intendiamo per azione, proprio quanto afferma Roy Schafer: “Azione  sta per comportamento umano orientato a uno scopo; sta per attività umana significante, sta  per condotte intenzionali  e  proiettate su un obiettivo; sta per il fare qualcosa per delle  ragioni. […] Pensare a qualcosa è fare un’azione; guardare o ricordare qualcosa è fare un’azione; stare zitti o comunque inattivi è un’azione quanto lo è dire qualcosa o andare da qualche parte. Dire qualcosa è un’azione di un certo tipo; pensare quella cosa e non dirla è un’azione di un altro tipo”.

Sarebbe  opportuno chiederci il  perché decidiamo di portare avanti azioni legate al conformismo ed al totalitarismo in modo da poterci assumere la responsabilità delle nostre scelte ed azioni intenzionali. Pensare ed agire conformisticamente è un’azione tra le tante possibili, come anche l’adesione ad un pensiero totalitaristico è una specifica azione voluta tra le tante possibili. Tra le molte cose incomprensibili ed irrazionali che sembrano invadere le nostre vite ma che volutamente accettiamo di pensare non possiamo ignorare, quindi,  il conformismo ed il totalitarismo, quali forme di inesorabile scacco umano e di rassegnazione passiva agli eventi sia interni che esterni alla persona. Noi fondamentalmente pensiamo e facciamo qualcosa “ per delle ragioni”.

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Biografia

Esercita la professione di psicoterapeuta prevalentemente presso il Centro Di Psicoterapia e Analisi Esistenziale di Acerra del quale è fondatore e Presidente e dal 1975 esercita l’attività con persone con problematiche Intellettive, relazionali e comunicative. Opera in ambito Individuale, di Coppia e di Gruppo. E’ autore, …