Nel quotidiano si sperimentano fatti, eventi interni ed esterni, situazioni che inevitabilmente accadono e verso le quali avvertiamo stimoli interni ed esterni, sollecitazioni fisiche, mentali ed ambientali. Davanti a questo mondo interno, fatto di sensazioni che pullulano, la persona è portata a dare risposte razionali o irrazionali, propende ad interpretare ciò che accade in rapporto alle proprie convinzioni e visioni del mondo. Prende una posizione davanti a questo mondo interno che a volte sembra che minacci alle radici il proprio equilibrio. E spesso l’ agire, i comportamenti sono in stretta relazione all’interpretazione dei fatti e della percezione che si ha dei fatti stessi. Il soggetto è alle prese con un mondo interno che oscilla tra sensazioni corporee e stati mentali, tra sensazioni che cambiano repentinamente e stati mentali che vorticosamente si affollano e che impediscono un libero pensare ed un libero sentire.
Una marea di sensazioni strane possono prendere possesso della persona, sensazioni fisiche sgradevoli e penose mettono la persona in all’erta, e gli stati mentali prostrano il soggetto al punto da fargli temere della propria salute ed igiene mentale. Un alternarsi, insomma, camaleontico di strane sensazioni fisiche e mentali che la persona inizia a temere, a controllare, ad evitare, ad ingigantire ed ha inizio così una estrema lotta per non lasciarsi sopraffare. La persona sente Ansia, è in attesa dell’ansia, si sente sotto il controllo dell’ansia, gli sembra che abbia perso ogni forma di controllo, l’ansia se la ritrova al risveglio, di giorno e di notte, la persona teme di uscire, teme tante cose del mondo sia animato che inanimato, si ha paura di impazzire, di svenire, si teme la morte, la propria morte o si è eccessivamente in ansia per la morte delle persone care.
E’ importante, in questa fase caotica, e intrisa di paure favorire nella persona che chiede aiuto la reciproca conoscenza per sostenere la necessaria alleanza terapeutica. La persona che si sente preda di questo “mondo straniero” non si sente all’altezza di poter attingere alle motivazioni profonde che permettono l’armonizzarsi tra il proprio mondo interiore in subbuglio e la realtà esterna. In tal mondo viene meno una sana consapevolezza del proprio mondo interno e delle relative dinamiche psicologiche che sottostanno al disagio che il soggetto vive. In questa fase è importante aiutare la persona ad acquisire una adeguata comprensione delle proprie esperienze emozionali, far prendere atto che esiste un legame inscindibile tra pensieri, sentimenti e comportamenti.
Tale riconoscimento può costituire la pietra miliare sulla quale costruire una piattaforma di risposte razionali al proprio disagio. Ciò permette alla persona di poter smascherare il mondo dell’irrazionale che avanza come un ciclone nella propria vita per aiutarla ad ancorarsi alla realtà, a vivere nel presente e non nella propria testa. Aiutare la persona ad identificare gli inneschi della propria ansia, a riconoscere e ad esaminare le risposte alle componenti dell’ansia: cognitiva, fisiologica e comportamentale. Inoltre, imparare ad applicare le appropriate capacità di gestione dell’ansia in tutte le sue componenti descritte. La persona può uscire dal circuito dell’ansia se decide di cambiare le proprie emozioni, la persona può uscire dai propri incubi cambiando le proprie opinioni, su se stessa, gli altri ed il mondo, può decidere di mollare l’ansia cambiando le proprie convinzioni irrazionali riguardo ai fatti della vita.
E’ di estrema importanza costruire un personale percorso di vita a partire dall’elaborazione di quella che è la propria storia familiare per meglio individuare specifiche problematiche lasciate irrisolte. E dopo attenta analisi e preso in considerazione il problema, ed aver garantito un setting caratterizzato dall’ascolto disponibile, empatico, rispettoso dei tempi interni della persona, il soggetto in terapia potrà prendere nuove decisioni ed affrontare a testa alta i dettagli della propria storia individuale, familiare e sociale per poter comprendere in pienezza la storia della propria ansia e di non rinunciare o piegarsi miseramente davanti ad essa.