Psicologi e la selezione del “Personale che fa Politica o che si improvvisa da sè a fare politica”

La deriva politica che è avvenuta allʼinterno dei Palazzi, da due anni a questa parte, è sotto gli occhi di tutti. Si è andati avanti senza una visione. Dal pressappochismo dei Cinque stelle ed il lento svendersi e snaturarsi del PD dallʼaltro lato hanno ceduto il passo, ponendo le premesse perché il Presidente Mattarella avviasse unʼopera preventiva per scongiurare un ulteriore crollo verso il basso. Il Palazzo trema, ma i partiti non vogliono abbandonare le secche dellʼautoritarismo e del terrorismo politico e culturale. Nonostante non abbiano evidenziato un carattere positivo continuano ad ostinarsi dinanzi alla saggia presa di posizione del Presidente Mattarella di dare mandato a Draghi, una massima ed indiscussa personalità a livello internazionale, per scongiurare che sul capo degli italiani pendesse inesorabile la spada di Damocle. Oggi, si inneggia ai Costruttori, siamo passati dalla categoria dei Responsabili a quelle dei Costruttori. Una caratteristica peculiare di un costruttore è che non gode della sconfitta degli altri. Il costruttore è una categoria umana ed evangelica, Gesù usa il termine “costruttori” nel discorso della montagna. I Costruttori di pace, di vita, i costruttori contro il tempio, per una “rivoluzione” senza precedenti e, non usa il termine costruttore, quale categoria per entrare dalla finestra del potere ma per defenestrare ogni forma di abuso di potete. I veri Costruttori tengono a cuore il benessere umano e sociale del popolo e non lo lasciano solo dinanzi alle difficoltà del presente. Cʼè unʼemergenza sociale senza tempo! Il palazzo se vuole costruire su nuova fondamenta deve mollare la vecchia e soffocante struttura carceraria di fare politica, i politici non devo essere schiavi e prigionieri di se stessi. Paga, potere, privilegi è la triade delle 3 PPP che rende prigionieri di qualunque sistema, a qualunque sistema si appartenga. Tre bestie fameliche che squarciano il tessuto umano, sociale, culturale e economico del popolo. Per essere Costruttori bisogna liberarsi dal dominio del potere, dal domino dellʼocculto. I politici di oggi sono cattivi amministratori di se stessi, sono schiavi di se stessi, delle proprie intenzioni recondite, dei propri comportamenti parossistici e sono schiavi di desideri di vita mai realizzati. I politici non sono eroi: sotto ogni loro azione vi è un bisogno di apparire, di primeggiare, di difendersi, di manifestare la propria superiorità nei confronti degli altri. E ogni loro intervento è espressione di formazioni reattive, di strategie difensive e di conflitti non risolti. Non sono persone di servizio ma sono nei palazzi per manifestare la loro superiorità nei confronti del popolo e dei loro avversari politici; sono persone che hanno bisogno di avversari altrimenti, come don Chisciotte, non saprebbero con chi combattere. Sono in politica per colmare dei vuoti interiori, per soddisfare desideri repressi, per sfuggire come fanno alle responsabilità che comporta il ‘vivereʼ la fatica di vivere. Sono queste dinamiche consce ed inconsce che sono presenti nella dinamica decisionale del fare politica. Vivono di tentativi di gratificazione delle loro frustrazioni e vuoto esistenziale. Per Adler lʼobiettivo sarebbe lʼaffermazione personale, e, conseguentemente, il desiderio di manifestare la propria superiorità. Ad una lettura psicologica ed analitica, nei palazzi le decisioni sono il frutto di una battaglia tra impulsi personali e la società, sono il frutto di determinismi socio-culturali. Le decisioni sono il compromesso sempre presente tra le richieste ambientali e le loro recondite aspirazioni personali. Ciò che la politica mostra è la riduzione della persona umana a puro automa, incapace di una riflessione personale e soprattutto, impossibilitata a prendere una posizione autentica dinanzi alle domande esistenziali, spesso tragiche, perché connesse a situazioni di dolore, di solitudine, di vecchiaia, di virus, di crisi economica, di disoccupazione, di analfabetismo, e di ogni malattia incurabile. Anche il potere ha bisogno di cura e gli uomini di potere hanno bisogno del loro psicologo e psichiatra, perché lʼabuso e lʼuso del potere non ha mai fatto del bene a nessuno. Crea solo persone disturbate che vogliono e pretendono di condurre altri ciechi. La proposta è che anche i politici eletti si sottopongano come qualsiasi lavoratore a test di personalità, di livello, psicometrici e a colloqui psicologici per verificarne la motivazione di base, la resistenza nella fatica e la capacità di re-azione dinanzi alle crisi che costituiscono sempre, e in ogni caso, una opportunità di crescita o di fallimento: starà alla “salute mentale” di chi viene chiamato a governare scegliere dove portare se stesso e, a volte, purtroppo anche un intero popolo. Penso che tanti, però, non supererebbero la prova di selezione del personale. Il rischio è che avremmo una nuova categoria di disoccupati in cassa integrazione. Concludo con una frase di Sigmund Freud: «Non desidero suscitare convincimenti, desidero stimolare il pensiero e scuotere i pregiudizi».

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Biografia

Esercita la professione di psicoterapeuta prevalentemente presso il Centro Di Psicoterapia e Analisi Esistenziale di Acerra del quale è fondatore e Presidente e dal 1975 esercita l’attività con persone con problematiche Intellettive, relazionali e comunicative. Opera in ambito Individuale, di Coppia e di Gruppo. E’ autore, …